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Forest

Chi sono

Scrivo.

Lo faccio da sempre.

Solo che non ho mai fatto leggere niente a nessuno.

E’ il mio modo di esprimermi. Di esistere. E di resistere.

​

‘’Pensieri di una Giraffa dal Collo Corto’’ è il mio blog dove scrivo appunti, racconti, storie vere e inventate, aneddoti, pensieri e riflessioni.

Nasce da un profondo senso di inadeguatezza che negli anni, con un duro lavoro interiore, si è trasformato in forza, amor proprio e libertà.

​

Non tutte le giraffe dal collo corto si sono estinte morendo di fame perché non arrivavano alle foglie, come diceva Darwin.

Alcune hanno imparato ad arrampicarsi sugli alberi.

​

Buona lettura.


A.

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I mostri

14 Ottobre 2019

Quando sei bambino, se la vita è stata giusta con te, hai un padre e una madre.

Un padre che ti prende sulle spalle, lassù in alto lontano dai pericoli e all’altezza di ogni cosa. Là, sulle sue spalle senti che sei al sicuro da tutto e che tutto è a portata di mano.

Hai una madre, che si preoccupa di curarti quando hai la febbre e di nutrirti con amore.

​

Poi, in un soffio di fiato sei adulto.

​

Vai nel mondo e trovi persone che vogliono schiacciarti, che non hanno rispetto di te come essere umano, che ti denigrano. Trovi persone che approfittano della loro posizione sul lavoro o nella società per svilirti e mortificarti. Persone che se sbagli sono pronte a far cadere su di te la falce del boia e che quando fai qualcosa di bello sminuiscono i tuoi risultati.

Ti innamori e credi di avere trovato qualcosa di incredibilmente prezioso, ma dopo un po’ anche la persona che ami inizia a trattarti con sufficienza, non capisci perché sembra fare fatica ad amarti, sembra non dare valore ai tuoi gesti d’affetto come se fossero dovuti e senza importanza, sembra non dare valore alla tua presenza nella sua vita come se anche quella fosse scontata. Ti evita se provi ad affrontare il problema e ti insulta e ti mortifica se provi a chiedergli di avere più rispetto dei tuoi sentimenti.

​

Non c’è più nessuno a prenderti sulle spalle, adesso. Stai lì in mezzo ai mostri e se vuoi sopravvivere sei costretto ad imparare a difenderti.

Non c’è nessuno a nutrirti, devi imparare a procacciartene da solo se non vuoi morire di fame. Nessuno te ne porterà.

Inizi a combattere, prendi le botte, rischi di affogare e bevi acqua quando ti spingono la testa sotto. Piangi lacrime amare, non capisci perché tutto questo, ti chiedi cos’hai fatto per meritarlo, cos’hai sbagliato, mentre vai nel mondo con una voragine nel cuore e una lancia conficcata nella schiena. Mentre vai nel mondo con la spada pronta stretta tra le mani e digrignando i denti. E la vita ti sembra ingiusta e il mondo un inferno.

​

Poi, a poco a poco, inizi a renderti conto che non bevi più. Che stai nuotando. Che hai imparato a schivare i colpi e quando necessario a proteggerti. E che quando li prendi, tutto sommato, non fanno più così male. Allora alzi gli occhi.

Abbassi la spada.

E mentre fai questo, ti accorgi che non ci sono solo mostri pronti a strapparti la carne. Vedi che tutte quelle belve che prima ti sembravano migliaia in realtà non saranno più di una misera dozzina, e che se butti lo sguardo oltre loro, laggiù, se aguzzi la vista e provi a rinfoderare la spada, ci sono anche tante farfalle che hanno piacere di venire a giocare con te.

​

Ecco. Prova a dare una possibilità a queste farfalle.

​

Segui i colori, segui le luci, le stelle, la luna, il profumo dell’estate, del fieno appena tagliato e dei dolci sfornati. Segui le melodie, quelle che ti entrano di sera dalla finestra aperta, segui le risate e i falò sulla spiaggia. La neve d’inverno e la cioccolata calda davanti al fuoco del camino, le cascate di acqua gelata ad agosto. Segui il rumore del mare e il sapore di salsedine che rimane sulla pelle, il silenzio dei boschi e il suono del vento tra gli alberi. E le montagne, non dimenticarti le montagne! Dalla loro cima puoi dare il giusto valore alle cose. 

Segui chi ti viene incontro a metà strada, chi ti fa un sorriso, chi ti accoglie a braccia aperte.

E lascia entrare le farfalle nel tuo cuore.

​

Ecco. Adesso sei pronto. Puoi andare. Vai a vedere il mondo che è troppo bello e lo devi proprio vedere, e vai a vivere la vita che è davvero incredibile e la devi proprio vivere questa vita. E ricordati è davvero tua, tua e di nessun altro e spetta a te averne cura.

​

E quando sul tuo cammino incontrerai un mostro, ti accorgerai che adesso sei tu che ti sei preso sulle spalle da solo e che il mostro non arriva più a ghermirti.

E se poi lo guardi bene questo mostro… puoi vedere che in fondo non è così mostruoso, e che forse addirittura un po’ ti assomiglia… solo che lui non è riuscito a dare una possibilità alle farfalle.


A.

Persona su traintracks

Un attimo

21 Ottobre 2019

Drogarmi o scrivere?

Sono sempre indeciso ma alla fine scelgo di scrivere.

Tanto è lo stesso.

Quando non mi andrà più di scrivere mi farò una riga.

Vedi? Sempre di righe si tratta.

Poco importa. Perché tanto in fondo scrivere è come drogarsi. Lo faccio soprattutto quando sto male. So che non mi servirà a trovare una soluzione.

Mi serve.

Quando sto male mi serve. Punto.

Per buttare fuori dalla mia testa i mostri. Per tirare fuori dal mio stomaco l’acido che mi corrode l’esistenza e per dare un istante di respiro al mio cuore sanguinante. Per placare la mia anima insomma.

Lì, su quella superficie perfettamente levigata io faccio aderire il foglio e butto fuori lettere, parole. Ma potrei invece cospargerla di polvere e sniffarci la qualunque.

Alla fine sempre di righe si tratta.

La superficie può essere la stessa.

La ricerca è quella di un attimo.

Di un attimo di forza, in cui avere l’illusione di avere la situazione sotto controllo, di potercela fare.

Di un attimo di tregua. Dalla fatica della vita.

Di un attimo dai pensieri.

Di un attimo di stop alle urla della mente.

Di un attimo dal vuoto assordante che hai dentro.

Di un attimo dal dolore che ti graffia le viscere.

Di un attimo dagli altri.

Di un attimo da te stesso.

Un attimo dall’abisso che ti inghiotte.

Anche la ricerca è la stessa.

Quella di un attimo.


A.

Falò

Il falò sotto le stelle

31 Dicembre 2019

Ci sono volte che vorrei essere forte e non lo sono. Quando sono arrivata al monastero avevo solo una cosa in mente. Prendermi cura di me e allontanare il dolore.

Il mio 2020 è iniziato così, sotto un cielo di stelle davanti a un falò enorme nel giardino di un monastero buddista in mezzo alla campagna. No, nessun film, nessuna storia inventata. Me ne stavo lì in piedi a guardare le fiamme ardere stretta in una lunga stoffa indiana. Guardavo quel fuoco e sentivo il calore sulle guance. Lì ho lasciato i miei buoni propositi librarsi nell’aria insieme al fumo e diventare parte del cielo. Lì ho bruciato i miei ostacoli guardandoli diventare cenere. E ho promesso a me stessa di essere forte. Ho ringraziato me stessa per essermi scelta e ho promesso che non avrei più smesso di farlo.

Perché non importa quanto dolore si celi nel tuo cuore, non importa come ti trattano gli altri. Ciò che conta veramente è come tu tratti te stesso.


A.

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Omologarsi

11 Gennaio 2020

Breve riflessione.

E’ incredibile come ancora nel 2020 ci sia tutta questa necessità di mettere etichette e di incasellare.

E’ sconcertante come tutto ciò accada ancora.

Come tutto nella nostra società punti costantemente all’omologazione e alla condanna e discriminazione del singolo che ‘’osa diversificarsi’’ sfidando la necessità di appartenenza e accettazione di ogni membro del gruppo e svincolandosi dal bisogno di essere socialmente riconosciuto, emancipandosi dalla comunità pur continuando ad esistere facendosi beffa con la sua semplice esistenza di tutti coloro che, a caro prezzo, si reprimono pur di non essere cacciati, esclusi, emarginati dal ''branco''.


Non viene in mente che semplicemente nessuno si sta diversificando ma che tutti SIAMO diversi? Semplicemente ci omologhiamo ma nasciamo diversi! Ci facciamo un mazzo tanto a reprimerci, a costruirci un'identità che sia socialmente accettabile e non ci rendiamo conto che ci stiamo stigmatizzando, stuprando, tarpando, schiacciando, soffocando, uccidendo.

Perché la paura del giudizio è tutto.  Abbiamo bisogno di essere accettati e allo stesso tempo non siamo educati per accettare il diverso. Quindi tutti cerchiamo di appartenere a un gruppo, una cerchia. E chi ne rimane fuori è giudicato ed emarginato.

La mortificazione del singolo e la continua spinta all’omologazione di questa nostra società moderna comporta solo un annichilimento degli animi sempre più turbati e spettro di un sistema che mai potrà portare a un benessere reale perché non vi è benessere dove non si può ‘’essere’’. E non si può ‘’essere’’ nell’omologazione.


A.

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La Trottola

02 Febbraio 2020

Che ne sa la gente di quando ti si spezza qualcosa dentro.

Che ne sa di quando stai li a cercare di tornare indietro con la mente. Indietro… al momento esatto in cui quel qualcosa si è rotto.

In cui hai preso la decisione sbagliata. 

In cui hai detto, fatto o non fatto la cosa giusta.

Il momento esatto in cui la tua vita ha preso quella direzione.

​

Avresti forse potuto fare qualcosa? E se fossi stato proprio tu a determinare tutto? Allora sì avresti potuto.


Ma non lo trovi.

Il momento esatto non lo trovi.

Senti che forse ti ci stai avvicinando ma poi i pensieri si fanno confusi e tutto diventa torbido.

Non ti resta che tornare.

Non ti resta che il presente.

E lì, nella tua penombra ti stringi e ascolti il silenzio.

Lo conosci bene quel silenzio. E conosci bene anche quella sensazione.


E se fosse sempre stato così?

Forse non esiste quel momento esatto. Forse deve ancora succedere il momento esatto in cui dai un giro diverso alla tua trottola, il momento in cui puoi imprimere alla tua vita una nuova direzione.

Allora provi un sussulto, una corrente ti pervade il corpo. E’ un istante ma la senti. In quell’istante senti la vita nelle tue mani. Senti che puoi fare tutto.

Un istante.

Poi l’oscurità ti inghiotte di nuovo.


A.

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Gli stessi

9 Febbraio 2020

Nove febbraio duemilaventi. Le date. Sono sempre stata ossessionata dalle date. Ricordo precisamente il numero del mese e l’anno di ogni evento doloroso della mia vita. E i luoghi. Anche i luoghi mi ossessionano. Quando mi succede una cosa non importa che sia bella o brutta. Importa che lo sia tremendamente! 

Infinitamente bella o terribilmente dolorosa.

Allora io collego immediatamente quella sensazione a quel luogo. Inesorabilmente e indissolubilmente.

E come in un incantesimo solo una sensazione altrettanto forte nello stesso luogo può cambiare le cose.

​

Quel giorno dovevo decidere una data e un luogo. Per me un autentico delirio. Non volevo collegare niente di quello che ci saremmo detti a nessun luogo e a nessuna data. Ma in questo caso il luogo era un problema più grosso. Così decisi di lasciar perdere la data e di concentrarmi sulla scelta del posto dove ci saremmo incontrati. Doveva essere un posto neutro, dove non avevo ricordi da rovinare e dove non volevo creare ricordi dolorosi. Perché sì, non sarebbe stato piacevole. E come avrebbe potuto esserlo?

Purtroppo stavolta non sapevo nemmeno in cosa sperare, ogni possibile opzione mi avrebbe fatto male. Non avevo scampo.

E i ricordi. Tutti quei cazzo di ricordi. Ecco un’altra ossessione.

I ricordi.

Mi tagliavano l’anima a metà. Non sapevo che farci. Erano ingombranti come palazzi e affilati come coltelli. Mi bastava chiudere gli occhi per riviverli.

Avevo pure fatto una cartella nel computer con scritto ‘’no’’ e lì dentro c’erano tutte le foto e i video che non riuscivo a cancellare e che non potevo perché tanto nella mia mente c’era materiale a sufficienza da ricordare per le prossime tre vite.

Mi faceva schifo come erano andate le cose. Non riuscivo ad accettarlo. Stavo andando avanti arrancando, aggrappandomi con tutta la forza che avevo all’amore per me stessa. A volte però mi sembrava di non averne abbastanza e così mi chiedevo quanto ci avrei messo a non provare più nulla e soprattutto non ero sicura di volerlo quel nulla.

Non sapevo più se stavo lottando per tenere in vita questi sentimenti o se stavo lottando per farli spegnere.

E tutto questo mi faceva fottutamente incazzare.

Avrei voluto ricominciare da capo. Ecco. Questa era l’unica cosa che desideravo davvero. Avrei voluto resettare. E ricominciare. Mettere un punto. Girare pagina, scrivere un nuovo capitolo del libro della mia vita.

Ma i personaggi, quelli, avrei voluto gli stessi.


A.

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E anche l'oscurità

10 Febbraio 2020

Tempo fa una persona saggia e che sapeva fare molto bene il suo lavoro gli aveva detto: ‘’Tu cerchi una giustificazione per concederti ciò che ti piace, per lasciarti libero di vivere. Ma non serve una scusa per vivere. Serve solo il coraggio di ascoltare ciò che si ha dentro.’’

Si era interrogato tanto su cosa intendesse con quelle parole. Adesso più che mai ne capiva il significato.


E alla fine anche l’oscurità non è poi così male.


A.

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Vecchia come il mondo

18 Febbraio 2020

Riflessione notturna.

C’è una cosa che proprio non riesco a capire.

Perché le persone aspettano le vacanze per stare bene? Perché molti aspettano le ferie? E soprattutto perché è usanza comune aspettare il viaggio di nozze per andare a vedere il mondo?

Non si può viaggiare lo stesso? E non si può condividere dei meravigliosi viaggi con la persona che si ama senza che sia la luna di miele?


Gente! Siamo di passaggio! Che senso ha aspettare di avere un pretesto socialmente accettato per stare bene? Per viaggiare, scoprire, amare e prendersi cura di se stessi?


Sembra che se stai troppo bene non sei una persona seria, non sei una persona che si impegna. Sembra che bisogna sempre lamentarsi, far vedere che soffriamo, che fatichiamo, che ci facciamo il culo. Non sia mai che una persona abbia troppe volte il sorriso in faccia. Non sia mai che si abbia troppo tempo libero per fare ciò che si preferisce. E se per caso non fai fatica sul lavoro: ‘’Quello lì non sa nemmeno cosa vuol dire lavorare!’’.

E se poi addirittura ti piace il tuo lavoro: ‘’Perché? Quello lì è un lavoro?’’.


Il lavoro nobilita l’uomo eccetera eccetera… ma sapete poi qual è il problema più grande? Che se non ci pensate voi a rendervi felici, a gratificarvi e a farvi del bene poi lo pretenderete dagli altri!!

Non sappiamo più amare gente!!! Ormai l'amore equivale a trovare qualcuno che ci faccia star bene.

Con tutta questa infelicità addosso vaghiamo nel mondo aspettando che arrivi qualcuno a renderci felici. Ad alleviare le nostre sofferenze, le nostre fatiche. Disimpariamo l’amore.

Siamo i primi che lo togliamo a noi stessi, che non vogliamo farci star bene. E poi lo togliamo anche agli altri perchè invece di amarli pretendiamo da loro che ci rendano felici.


Come puoi pretendere di trovare qualcuno che abbia voglia di passar del tempo con te se nemmeno tu ce lo vuoi passare? 

‘’Impara ad amare te stesso. Solo così potrai amare qualcun altro’’.

E’ vecchia come il mondo, tutti lo dicono e tutti lo sanno già… ma chissà perché non lo sa fare nessuno.


A.

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Non basta

17 Aprile 2020

‘’Non basta che un sentimento sia reciproco.

E’ anche la voglia di viverlo, quel sentimento, che deve essere reciproca.’’


A.

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Duemilaventi

19 Aprile 2020

Chi si ama non sta insieme.
Chi non si sopporta più trascina avanti relazioni con sacrificio e dedizione.
Chi vuole l’amore lo cerca nel sesso.
Chi cerca il sesso finge l’amore.
Chi non ama insiste.
Chi ama scappa.
Ci sono persone, migliaia di persone che muoiono ancora di fame.
E chi uccide ancora in nome di un qualche dio onnipotente.
Poi adesso, da qualche mese, si muore di nuovo di polmonite.
E ci hanno costretti a rimanere chiusi in casa per evitare il contagio.
Ma tranquilli possiamo rimanere tutti in contatto su skype, facebook o instagram!
Welcome in to the future.
A.

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Tirando le somme

20 Aprile 2020

Una vita fatta di autoanalisi, a ripercorrere ogni singolo mio gesto o parola scritta o pronunciata. Affannandomi a rintracciare l’errore per cercare di capire cosa potessi avere sbagliato.

Una vita di autocorrezioni, di repressioni per non essere pesante, invadente, inopportuna, aggressiva, scomoda, offensiva, esagerata, pretenziosa, noiosa, infantile, pazza, maleducata, stronza…

Il risultato:

Un innalzamento globale delle acque a causa di tutte le mie lacrime versate.

Conclusione:

D’ora in poi sarò esattamente: pesante, invadente, inopportuna, aggressiva, scomoda, offensiva, esagerata, pretenziosa, noiosa, infantile, pazza, maleducata, stronza.

Stavolta almeno non sarò sola, sarò con me stessa.


A.

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Cuore

21 Aprile 2020

Non cercare colpevoli se hai il cuore a pezzi.

Non ne sei tu, forse, il solo e unico custode?

Piuttosto chiediti dove diavolo eri mentre te lo stavano facendo a brandelli?


A.

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Una bellissima storia

8 Maggio 2020

-E’ iniziata che ci stavamo sul cazzo ed è finita che ci stiamo sul cazzo.-

-Beh ma in mezzo vi siete amati?-

-Tantissimo-

-Allora è stata una bellissima storia!-

-Come?-

-Preferiresti essere come quelli che all’inizio si piacciono da impazzire e poi gradualmente iniziano a non sopportarsi più?-

-Non lo so, come finisce?-

-Non finisce.-


A.

TELEFONO CELLULARE

L'amore 2.0

16 Maggio 2020

La tristezza di un messaggio scritto di getto e poi cancellato prima di inviarlo.

Con la sicurezza che puoi riscriverlo quando vuoi,

quando sarà il momento più giusto…

E’ così che ci si perde.


A.

Image by David Monje

Il rischio

26 Maggio 2020

Il modo migliore per proteggersi dal dolore?

Il dolore.

Perché nessuno può spezzare un cuore già spezzato.

Sei sicuro però

che stare sempre male sia meglio di stare bene e correre il rischio di

stare male di nuovo?


A.

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Rapportarsi

28 Maggio 2020

Non avere paura di dirlo, quando ti feriscono.

Non avere paura di non piacere per questo.

Non avere paura che gli altri si allontanino o di non essere accettato.

Non avere paura di permetterti di provare le tue emozioni.


Tanti se ne andranno.

Tanti non capiranno.

Tanti reagiranno con superficialità.


Ma è così che permetti loro di farsi conoscere e a te di farti conoscere.

E’ così che permetti a te di scegliere davvero di chi circondarti.

Ed è così che si trovano gli amici.


Il resto è teatro. Recita, finzione, buon costume, buone maniere, luogo comune.

E’ inutile insistere, non siamo per tutti. Smettiamo di voler far funzionare i rapporti per forza, di forzarli, di volerli fare andare dove vogliamo noi.


Rapportarsi con gli altri è e deve essere un continuo confrontarsi. Soprattutto all’inizio, quando non ci si conosce, è normale ‘’prendersi le misure’’.

Se qualcosa non ti va bene dillo serenamente, sei tu che devi far capire come vuoi essere trattato.

E capita che, chi ti ferisce, davvero non se ne sia reso conto!


E ricordati che se accetti tutto pur di non far allontanare una persona, è lì che stai creando una distanza incolmabile. Tra te e quella persona, tra te e il mondo.


A.

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Punto

29 Maggio 2020

E intanto i giorni passano. E i tuoi occhi sbiadiscono nei miei ricordi.

I giorni passano e le nostre risate sono ormai lontane.

I giorni passano e la tua mancanza è diventata la mia migliore amica.


Alla fine non ci sono grandi spiegazioni quando si ama una persona.

E allo stesso modo, non ci sono grandi ‘’perché’’ quando si decide di non volerla più.

E’ così. Punto.


A.

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Vuoto

30 Maggio 2020

In bilico davanti al vuoto.

No. Non chiudere gli occhi. Guardalo bene quel vuoto. Resta. Non indietreggiare neanche di un passo. Respiralo fino in fondo.

Lascia che ti entri dentro.


Non hai scelta.

O vuoi continuare a riempirlo di niente?


A.

Vista della città

Fenomeni

31 Maggio 2020

E poi sono nati facebook, instagram e twitter… e siamo diventati tutti fenomeni.
A.

Luci

Sbagliare

4 Giugno 2020

Avevo passato la mia vita fino ad ora a fare di tutto per non sbagliare. Per non commettere errori.
A rinnegare tutto ciò che potesse rendermi una ‘’brutta persona’’, una ‘’persona cattiva’’.
Niente di quelle emozioni ‘’basse’’ mi ero concessa. Niente che potesse mettere in discussione la purezza del mio spirito nemmeno avessi intrapreso la via dell’ascetismo.
Avevo sempre dato talmente tanta importanza alla mia etica di correttezza e rispetto degli altri che non mi ero mai permessa di provare risentimento, rancore , rabbia, odio…
Ma stavolta era diverso. Avevo capito che volevo vivere. E vivere davvero. Vivere tutto quello che sentivo. E provarlo.
Avevo capito che sbagliare era uno dei più grandi lussi a cui un essere umano potesse aspirare. E io non volevo più lasciarmelo scappare.
A.

Image by Valeria Strogoteanu

La verità

6 Giugno 2020

E poi arriva il giorno in cui ti accorgi che non avresti potuto fare meglio.

Che non è dipeso da te.

Che le ragioni sono state altre.

Tiri un sospiro di sollievo e smetti di autodistruggerti.

La verità è che se una persona vuole rimanere rimane, se vuole andare va.

A prescindere da te e da ciò che fai... e da tutto il resto.


A.

aquilone in cielo

Bisogno

19 Giugno 2020

Quando manca il terreno sotto ai piedi lo cerchiamo affannosamente.

Ma le cose non capitano mai a caso.

Vuol dire che quello è il momento di sbattere le ali.

Ci concentriamo su ciò che non abbiamo più… ma non ci accorgiamo che non ne abbiamo più bisogno.

​

A.

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Questione di scelte

11 Luglio 2020

Dicono che l'amore, quello vero, quando lo incontri te ne accorgi subito.


L'aria si è fatta fredda. Sta scendendo la sera ma io non ho voglia di rientrare. Il sole si sta tuffando nel mare e dal molo posso vedere un’infinità di riflessi aranciati che vanno via via morendo tra le increspature dell'acqua.

Allungo la mano e raccolgo un ciotolo poco distante da me e lo lancio fra le ondine che si infrangono via via sugli scogli a cadenza ritmata.

Me ne sto rannicchiata con la schiena contro il muretto di cemento. Come quella sera ti ricordi?

Quattro anni fa. La prima volta che siamo usciti.

Quanto ci siamo stati su questo molo a parlare… a raccontarci di noi... delle nostre vite...

Tu avevi gli occhi limpidi. E quando ti guardavo mi sembrava di conoscerti da sempre. Avevi un sacco di sogni, e tanta tanta voglia di vivere.

La tua paura più grande?

Quella di avere rimpianti.

Che poi era anche la mia.

Allora eri diverso. Eravamo diversi. Cazzo ti ho amato da subito…

​

Dicono che l'amore, quello vero, è per sempre.

Beh, sono passati tre anni da quel giorno, da quando tutto è precipitato… Da quando tu hai scelto lei a me.

Ma io continuo ad amarti.

E non credo potrò smettere.

Avrei combattuto per te e per un po’ l’ho anche fatto ma tu non mi hai dato nessuna possibilità. Nessuna.

Hai scelto. 

Mi hai allontanata. E hai scelto lei.


Un errore immenso che sono certa non ti saresti mai perdonato… se solo adesso fossi ancora vivo.

​

Ma si sa, quando si sceglie lei, lei vince sempre, l'eroina.


A.

Vista della città

Correre

24 Agosto 2020

''Quella sensazione di andare con impegno e decisione verso la direzione sbagliata.

Una sensazione lontana… ma sarà vera? La devo seguire?

E cosa dovrei fare? Come si ferma questa corsa? E se una volta fermo poi non sto in piedi?''

​

A.

Androidi

4 Febbraio 2021

Persone che non sanno comunicare cosa sentono, cosa provano o di cosa avrebbero bisogno.

Rapporti che crollano davanti all’autenticità dell’altro. Perché non più prevedibile, idealizzabile, omologabile.

Che crollano perché non si accetta. 

Perché non si comunica.

Perché si ha paura. Degli altri, di se stessi, del prendersi la propria responsabilità di vivere ciò che si prova. Qualsiasi emozione o sentimento sia. Rabbia, dolore, affetto, desiderio, amore, gelosia…


Una volta se volevi sentire o vedere una persona dovevi telefonarle e sperare che fosse in casa per sentire il telefono e risponderti. Oppure dovevi alzare le chiappe e andare a citofonargli alla porta.

Adesso chissenefrega! Sai già da facebook o da instagram cosa fa, dov’è e come sta! ( O meglio, ti illudi di saperlo!)

Puoi raggiungerla anche dall’altra parte del mondo con un sms!!

Ma questo non doveva facilitare le comunicazioni? Non doveva permetterci di essere più vicini?

​

Guardatevi intorno.


Rapporti usa e getta. Al posto di un’’ ti voglio bene’’ basta un like su facebook. Un ‘’ti penso’’ è sostituito dal guardare una storia su instagram… e basta un cuore su whats app per sentirsi amati.

Quante volte guardate le persone negli occhi mentre ci parlate? Quante volte le vedete dal vivo? E soprattutto quanto le date per scontato?

Certo! Perché dare importanza a un messaggio? Posso rispondere dopo. Perché cercare quella persona tanto la posso sentire anche più tardi…

​

Signori... quello che accade attraverso a uno schermo non è il calore di uno sguardo, di un abbraccio, di un profumo, di una risata, di un cielo condiviso. E non lo sarà mai.

Smettete di non dare valore ai rapporti umani. Perché uno schermo, che sia del computer, di un cellulare o di un tablet… di umano non ha nulla.

A voi la scelta di continuare a fissare un oggetto di plastica mentre la vostra vita passa e non tornerà, o alzare il culo e andare a suonare a quel citofono.


A.

Gioco di scacchi

Il gioco

9 Aprile 2021

Lui:

Ma chi è quella?

Dio quanto è bella!

No. Con una così non ho speranze.

Anzi meglio che smetto di fissarl… merda mi ha beccato!

Oh cazzo ma mi sta sorridendo! Dio… starà pensando che sono uno sfigato.

Però non posso non ricambiare, ecco le sorrido anche io. Sennò mi prende per un coglione.

Macchè dico! Tanto mi starà sorridendo per circostanza. Penserà già che sono un coglione.

Uno dei tanti.


Lei:

Oh cazzo! Ma chi è ‘sto figo!

Lo sapevo che dovevo mettermi anzi i jeans! Sicuramente con questo vestito penserà che sono un cesso.

No! Ma mi sta fissando!

Che figura di merda! Si sarà accorto che lo guardavo!

Merda ma perché gli sto sorridendo?!

Oddio ma mi sta sorridendo anche lui!

Sicuramente penserà che sono l’ennesima scema che gli sbava dietro.


Eros:

_Ecco contenta? 'Sta partita l’hai vinta tu Paura!_


A.

​

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Stessa regola

13 Aprile 2021

In amore e in amicizia vige la stessa regola.

Non la bellezza.

Non l’intelligenza.

Non l’audacia.

Bensì è la lealtà che dovete apprezzare.


State con chi potete abbassare la guardia ed essere anche fragili.


Che essere sempre forti stanca.

​

A.

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In silenzio

15 Aprile 2021

_Come scusi? _

_Gastrite nervosa_

Il gastroenterologo mi guardava come se stesse dicendo una cosa ovvia.

Ma per me di ovvio c’era solo la gastrite.

_Nervoso? Quale nervoso? _


Avevo imparato così bene a soffrire in silenzio che alla fine mi ero scordata come si facesse.


A.

Maschere

La maschera

16 Aprile 2021

Ho paura.

Di cosa?

Di quel dolore che tanto fuggo.

Di quel dolore che conosco bene.

Dell'indifferenza.

Di sentirmi invisibile, sbagliata, fuori posto, fuori luogo.

Dei ricordi vividi, che fanno a schiaffi col presente e si fanno beffa della realtà.

Dei perché ai quali ancora non ho trovato risposta.

Di incontrare i tuoi occhi, di non reggere e spaccarmi in mille pezzi.

​

Ho paura che ti accorgi di quanto ti voglio bene e di quanto sto soffrendo.

​

Così, prima di uscire, scelgo con cura la mia maschera migliore...

​

A.

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La Sirenetta

18 Aprile 2021

Ho sempre ammirato le persone superficiali.

La loro incredibile capacità di scivolare con grazia sul pelo dell'acqua.

L'eleganza con cui interscambiano persone e situazioni.

E trovo affascinante il loro modo di dimenticare, e ritrovare subito l'entusiasmo.

Le osservo, le studio.

E vorrei tanto essere come loro.

 

Invece sono come la Sirenetta.

Che sogna la superficie ma vive nell’abisso.

A.

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I vizi

21 Aprile 2021

La festa faceva schifo. Ero arrivato pure tardi e non c’era quasi più nulla da mangiare. Era rimasto solo da bere. Come in tutte le feste. Fiumi di alcol e zero cibo.

​

Mi guardo intorno per farmi il quadro della situazione.

Giò che sta vomitando in un angolo appoggiato ad un albero, e fin qui tutto regolare.

Valentina e Luisa che chiacchierano come al solito di cose inutili.

Un gruppo di persone si agita a ritmo di musica e nella penombra, intravedo Lori e Andre che stanno facendo i deficienti con una bottiglia piena di vodka in equilibrio sul naso. Ok... niente di nuovo. Sbuffo annoiato.

Mi giro e vedo Sara. Cazzo! Non ho voglia di parlare con lei. Ora verrà a farmi la predica, mi odia! Siamo stati insieme tre anni, i tre anni più inutili della mia vita e da allora lei ce l’ha con me perché sostiene che io non sono stato capace di tenere in piedi la relazione.

Cerco di starle alla larga per non essere risucchiato nel suo vortice. Intravedo a malapena Dario che si sta andando ad appartare con una tipa dai capelli rossi. Tutte uguali quelle che piacciono a lui, mah… sembrano fatte in serie!

Mi guardo intorno in cerca di qualcosa di stimolante da fare quando vedo una ragazza dai capelli chiari seduta in disparte su una panchina. E’ bellissima. La luce della luna le illumina i lineamenti e le fa brillare gli occhi grandi. Non perdo tempo e mi avvicino.

​

_Ciao! Bella festa è!_ le dico ironico.

_Carina_ risponde lei educatamente scrollando le spalle.

_Come mai qui tutta sola?_ mi esce ‘sta domanda di merda in perfetto stile maniaco ma dissimulo il disagio.

_Volevo sedermi…_ lancio un occhiata rapida ed effettivamente non ci sono sedie in giro, che scemo…

_Posso farti compagnia? Se ti disturbo me ne vado_

_Ma no figurati_ mi sorride. Uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto. Sono già cotto di lei!

_Ma tu di dove sei , non credo di averti mai vista, sei amica del festeggiato?_

_E’ mio cugino. In realtà stasera non dovrei essere qui ma mi è saltato un impegno e così… E tu, come lo conosci?_

_Ero alle elementari con lui_ le racconto _giriamo in compagnie diverse ma ai compleanni ci invitiamo sempre, gli voglio bene a quello stronzo-  scherzo sul mio affetto per Dario e lei sembra divertita.

_Ma posso farti una domanda?_  azzardo in tono confidenziale e lei mi guarda incuriosita

_Tu non fumi?_ e faccio cenno con la testa verso i ragazzi intorno al falò che si stanno passando l'ennesima canna e che probabilmente lo stanno facendo dall’inizio della festa.

_No…_

_E non bevi nulla? Ti vado a prendere qualcosa da bere se vuoi?_

_No no grazie, niente alcol per stasera… poi guarda… odio i vizi…_ mi dice con il viso serio.

_Cavolo, sei una brava ragazza quindi_ le dico altrettanto seriamente e lei scoppia a ridere. Sembra sinceramente divertita come se le avessi raccontato la barzelletta del secolo. Rimango un po’ interdetto.

_No guarda_ scuote la testa lei _diciamo che ho anche troppi vizi…_

_Vizi? E quali vizi hai?_ sorrido maliziosamente, mi piace la piega che sta prendendo la conversazione.

​

Quella sera non conclusi nulla. Neanche un bacio. ‘’Una santa!’’ pensai indispettito e ferito nell’orgoglio per aver preso un bel due di picche. Incredibile che nel 2021 esistessero ancora certe suore!

Quando mi accorsi di non avere più né il portafoglio né l’orologio ero già rientrato a casa. Possibile che li avessi persi entrambi così? Non potevo credere di essere cosi deficiente!

All'improvviso mi venne un dubbio. Si trattava di un caso sfortunato... o di un vizio?

Telefonai a Dario immediatamente e gli chiesi di sua cugina. La risposta non lasciò nulla all’interpretazione _Quale cugina?-_


A.

​

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La torre

29 Aprile 2021

_Sono mesi ormai. Me ne sto qui. Rinchiuso in questo spazio angusto. Quando la vedo vorrei stringerla forte. Sentire il suo profumo. Guardarla negli occhi e lasciarmi guardare. Ma non ci riesco. Da qui non ci riesco! Vorrei dirle quanto riempie il mio cuore, quanto mi fa sorridere, quanto mi piaccia passare il mio tempo con lei. Vorrei dirle che quando non c’è mi manca. Ma non mi sente. Da qui non mi sente nessuno. E così lei non sa quanto le voglio bene!

Ma tu invece? E’ tanto che sei qui? _

​

_Io sono qui da molto tempo ormai. Non ho più memoria di quando sono arrivata. Il dolore che mi strazia le viscere sembra incolmabile e cresce. Più sto qua dentro più cresce. Urlo tutto quello che sento in continuazione, incessantemente, tutto il giorno. Tutti i giorni. Ma anche a me nessuno mi sente. Le uniche volte in cui ho visto la luce è stato per dirlo ai fantasmi sul soffitto.

​

-Cavolo… dev’essere davvero dura… spero di uscire presto di qui. Anche perché io la luce non l’ho mai vista.

Ma è un piacere fare la tua conoscenza, Io sono Amore, e tu chi sei? _

​

_Io sono Sofferenza. Piacere mio, Amore... piacere mio. _


A.

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Verità indiscussa

01 Maggio 2021

Riflettevo su come sia spesso facile intendere in modo fuorviato e fuorviante.

Su come altrettanto spesso questo diventi luogo comune, consuetudine, normalità, verità indiscussa.

​

Un esempio?

La gelosia non è amore.

L'attrazione non è estetica.

E la fame non è la voglia.

​

A.

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Perchè

02 Maggio 2021

Si passa tanto tempo a cercare delle risposte ai comportamenti degli altri. Soprattutto quando ci feriscono.

Ci arrovelliamo sulle motivazioni, su qualcosa che potremmo avere fatto noi di sbagliato.

Più la persona che ci ha feriti ci è vicina, più è forte il sentimento che ci lega e più non ci diamo tregua nella ricerca di una spiegazione, di un perché.


La cosa però fondamentale è che non ci rendiamo conto che la risposta è sempre una e una soltanto:

chi ti ha fatto del male, è perché non ha saputo fare di meglio.


A.

​

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Anch'io

5 Maggio 2021

Cazzeggiavo sul telefono.

Come tutti in un momento libero, in un attimo di relax.


Mi capita un video condiviso da una donna che festeggia il suo trentacinquesimo anno di matrimonio.

Trentacinque quanto i miei anni di vita!

Sbuffo. Che palle ’ste stronzate… penso mentre lo apro quasi più per avere conferma della vomitevolezza della cosa che non per curiosità.

Parte la musica che accompagna un susseguirsi di foto che ritraggono queste due persone da quando si sono conosciuti ad oggi. Due giovani pressoché ventenni dagli occhi limpidi e i visi luminosi per arrivare ai giorni nostri da sessantenni con qualche segno in più sul volto.

A mano a mano che le foto scorrono sotto i miei occhi cerco un segno, un indizio, qualsiasi cosa che mi indichi che il loro matrimonio è andato avanti per inerzia, per abitudine, per mancanza di voglia o di coraggio ad ammettere che non si amano più.

Ma non lo trovo.

Osservo le foto una ad una con attenzione certosina e i loro visi sono sempre luminosi. E i sorrisi sinceri. Il paesaggio e le situazioni cambiano velocemente alle loro spalle. Parigi, Londra, Barcellona, Los Angeles, Las Vegas, Il grand Canyon, le cascate del Niagara, il mare, la neve, il deserto del Sahara, il giorno del matrimonio, le cene in famiglia, gli amici… Cambiano i luoghi, le situazioni, la pelle più o meno tirata intorno agli occhi e agli angoli della bocca. Ma due cose non cambiano mai: il sorriso e la luce negli occhi.

Mi trovo a pensare con stupore a quanto abbiano condiviso questi due e a chiedermi quali e quante difficoltà avranno passato pur rimanendo insieme.

​

Improvvisamente mi sento una stupida.


Adesso sono loro che si fanno beffa di me.

​

E’ come se con i loro sorrisi mi dicessero: ma che ne volete sapere voi altri!

Penso alla mia generazione... e mi rattristo.

E’ vero. Noi che ne sappiamo?


Noi che se mi lasci mi scopo il tuo amico o la tua amica.

Noi che non voglio niente di serio ma poi mi incazzo se vai con un altro/a.

Noi che se provi qualcosa per me scappo.

Noi che se provo qualcosa per te scappo.

Noi che è meglio una scopata oggi che una storia d’amore domani.

Noi che il ‘’ti amo’’ è un torto, che l’indifferenza è la prassi e che tutti sono stati a letto con tutti. Più interscambiabili delle figurine dei Pokemon.

​

Scendo dal mio piedistallo di cinismo e sarcasmo, quel piedistallo che ci illude un po’ tutti di essere protetti dalle delusioni e dal dolore.

Scendo e mi inchino di fronte a tanto coraggio, a tanta apertura di cuore.


E umilmente mi chiedo se ne sarei capace anch'io.


A.

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Perdersi

16 Maggio 2021

C’era stato un periodo in cui aveva preso tanti treni. Era spesso di corsa, saltava su al volo, il rischio di perdere la coincidenza era una scarica di adrenalina costante.

E qualche volta le era pure capitato di perderlo qualche treno. Di arrivare in ritardo o di non arrivare proprio e dover rinunciare, causa treno soppresso o troppo in ritardo per fare in tempo.

Adesso non correva più il rischio di perdere nessun treno, aveva una macchina e non doveva più correre da un binario all’altro a prendere nessuna coincidenza.


Eppure, ora era lei che si sentiva persa.


A cosa le erano serviti tutti quei treni se ora era tornata esattamente al punto di partenza?

Perché era così che si sentiva, al punto di partenza. Come nel gioco dell’oca. Solo che nella realtà non torni al VIA e basta, torni dove prima ma con più dubbi, più confusione e un sapore amaro in bocca.


E ci vuole del tempo per rendersi conto che quella che è tornata al punto di partenza non è più la persona di prima e che per ritrovarsi ogni tanto bisogna perdersi.


A.

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Come stai?

27 Maggio 2021

_Ciao! Come stai? _


Ciao.

Sto di merda.

Ti vedo e muoio dentro.

Ho sentito la tua voce da lontano e già sentivo male. Dolore fisico proprio. Non so come spiegare alle persone cosa sento, cosa provo. E così non lo spiego. Non lo racconto. Me lo tengo per me. Mi limito a dire che ci siamo lasciati.

Già, ci siamo lasciati.

Tre anni spazzati via come una casa di carte da un colpo di vento.

Forse la mia, più che una casa, era un castello. Ma comunque di carte.

Me l’ero costruito io credendo di starlo costruendo insieme. Ne ero davvero convinto. Tutto l’amore che ho provato per te non te lo posso descrivere a parole e non posso più nemmeno dimostrarlo con i fatti visto che tu evidentemente non sapevi più di cosa fartene.

Non mi hai mai spiegato realmente cosa sia successo. Niente. Nemmeno un ‘’non ti amo più’’.

Certo, mi avrebbe fatto male. Ma andare avanti senza una spiegazione quando tutto quello che vorresti fare è fermarti, è ancora più difficile.

Non credo esistano modi belli di lasciarsi. E nemmeno credo che si possa evitare la sofferenza. Ma di una cosa sono certo: tu hai scelto il modo più brutto e doloroso in assoluto!

Senza una spiegazione, senza empatia, senza rispetto.

Hai cancellato tutto con un colpo di spugna come si fa con un disegno su una lavagna.

Hai dimenticato tutto. O per qualche motivo hai scelto di dimenticare.

Hai cambiato atteggiamento talmente all’improvviso che all’inizio ho avuto paura tu avessi una grave malattia al cervello. Sono serio, non ti sto prendendo in giro! L’ho pensato veramente sai! Non ho mai visto nessuno passare dall’amore all’indifferenza in così poco tempo e senza un motivo apparente.

Come è possibile?

Davvero se finisce l’amore finisce anche tutto il bene che vuoi a quella persona?

E davvero l’amore può finire così da un momento all’altro?

E come faccio io adesso, secondo te, a crederci ancora?

A credere che se mai sarò così fortunato da innamorarmi di nuovo, lei a un certo punto non deciderà di buttare tutto. Di andarsene. Come hai fatto tu...

Come farò a lasciare che il mio cuore si apra di nuovo alla risata di qualcuno, agli abbracci, a dormire insieme, a confessarci le paure, i sogni, e a costruire ricordi con la consapevolezza che potrebbero essere i proiettili di un domani conficcati nel mio petto?

Come farò a crederci ancora?

​

_Bene. E tu? _


A.

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Capirci

13 Luglio 2021

Passiamo tutta la vita a cercare qualcuno che ci capisce.

Quando quello che dovremmo cercare è qualcuno che ci accetta anche quando non riesce a capirci.

​

A.

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Spazio

17 Luglio 2021

_Guarda là!_

_Dove?_

_Là. Accanto a quel ciliegio._

_Io non vedo niente._

_Vicino al tetto della casa di legno, ma non quella con il camino di sassi. Quella con la veranda coi fiori.

_Sì, ok… ma continuo a non vedere niente!_

_Là, in quel punto, segui il mio dito, lo vedi?_

_No._

_Dietro alle fronde di questi grossi salici piangenti cha abbiamo di fronte.

_ Ma la collina?_

_Ecco, appena sopra la collina!_

_Mmm, no, non vedo proprio niente._

_Esatto! Quello si chiama spazio. Ed esiste proprio perché intorno c’è qualcosa. _

_Ah, il vuoto vorrai dire!_

_No. Il vuoto è quando qualcosa che c’era non c’è più._


A.

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Sintropia

19 Settembre 2021

_Sei qui per smettere di pensare… o per smettere di sentire?_

La domanda mi lascia spiazzata. Rimango in silenzio sprofondata nel divanetto di velluto verde. Sento il suo sguardo compiaciuto addosso. So che sta sorridendo anche se i miei occhi sono altrove.

_Forse… _ rompo il silenzio dopo un tempo che mi è sembrato interminabile _smettere di sentire sarebbe la soluzione._

_Vedi…_ risponde lei con quel sorriso enigmatico che già avevo immaginato poco prima mentre ancora non la stavo guardando.

_ quando la gente non vuole pensare si distrae agendo. Fa mille cose, non sta mai ferma e spesso fa in modo di non stare troppo tempo da sola, ma sempre in compagnia. E in genere è un metodo piuttosto efficace.

Ma quando non vuoi più sentire… beh, lì allora la storia cambia. Le persone in genere ricorrono alla droga e i più bigotti e perbenisti agli psicofarmaci, che non sono altro che droga legalizzata. Solo perché li consiglia un medico si ha la sensazione di scaricare la propria responsabilità: ''è il dottore che mi ha detto che devo prenderli!''

E invece no! Non volere più sentire si tratta comunque di debolezza, di vigliaccheria.

Quindi ora ti chiedo. Perché vuoi diventare debole e vigliacca? Non vorresti diventare forte e coraggiosa?_


La verità è che io in quel momento vorrei solo una magia. Mi trovo da una maga no? Cazzo! Mi sembra invece di essere a fare psicanalisi con Freud vestito da Gioconda!

​

Ma Zanìga, così si fa chiamare la donna, non smette d fissarmi e continua _So che stai pensando che vieni da me per risolvere problemi e non per avere altro caos in testa ma vedi… è il caos il padre dell’ordine e non il contrario! La scienza moderna gli ha pure dato un nome, la chiamano sintropia_ ride.

​

Mentre sono sulla soglia mi guarda coi suoi occhi grandi come pozzi neri: _Bambina, ricordati che sentire è privilegio dei vivi._

​

A.


Tappeto ricamato

Il tappeto

22 Settembre 2021

_Sarebbe bello non avere polvere sotto il tappeto!_

_Guarda che è possibile! Io non ne ho._

_Davvero? E come fai?_

_Ho buttato via il tappeto._

​

A.

 

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Ciao

23 Ottobre 2021

Dopo l’orgasmo il silenzio. Schegge di vetro nel cuore.

Non dici niente. Lo sguardo fisso sul cellulare mentre scorri svogliatamente le notifiche.

Mentre mi rivesto. Mentre vorrei urlare e chiederti perché.

Perché non mi guardi. Perché non mi vedi. Perché.

Ti saluto con un ''ciao'' fingendo tranquillità e mi costringo ad uscire dalla tua stanza senza esitazione trascinando via la mia anima da quel baratro.

Fuori c’è il sole ma io ho freddo.

​

Neanche un sorriso, un bacio, una parola… Sei schizzata fuori dalle mie coperte come fossero incandescenti. Ti guardo rivestirti mentre mi dai la schiena e quando ti giri scorro distrattamente le immagini sul cellulare. Non vedo niente. In realtà ho solo te davanti.

L’indifferenza con cui ti rivesti il mio fallimento. E ciò che merito per non essere capace.

Mi saluti con un ''ciao'' e io ti rispondo con lo stesso tono asciutto. Non sono in grado di fare altro.

La porta si chiude e il vuoto della stanza mi entra dentro fino alle viscere.

Era bello quando mi preoccupavo solo di capire se ti fosse piaciuto.


A.

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Per continuare

25 Novembre 2021

Il dolore più forte è sordo.

Non ha voce.

Non ha lacrime.

Non conosce conforto.


Il dolore più forte è in un sorriso dallo sguardo spento.

In una risata a cuore ghiacciato.


Il dolore più forte è mentre fai la fila alle poste,

mentre guidi la macchina,

mentre a lavoro interagisci con i colleghi o con i clienti,

mentre fai la spesa.


Il dolore più forte ha il cuore stretto e gli occhi grandi.


Il dolore più forte ha i denti stretti ma non di rabbia,

i denti stretti della sopravvivenza,

un passo alla volta,

per continuare.


A.

campagna Strada

Imparare

24 Aprile 2022

Qualche mese fa, la mamma di un bambino dove lavoro mi telefona preoccupata.

Mi dice che suo figlio avrebbe bisogno di essere sempre impegnato. Perché è quando deve aspettare, quando si ferma che allora fa cose sbagliate. E inizia a fare i dispetti agli altri bambini, a tirare calci e pugni, a dire parolacce…

Mi dice che sarebbe meglio che lui non avesse mai momenti di vuoto.


Ecco.

Credo che in fondo il succo della vita stia tutto lì.

Nell’imparare a non fare cazzate nei momenti di vuoto.

​

A.

porta

Come fossi a casa tua

02 Ottobre 2022

Ah vuoi entrare?

Mmm aspetta provo a trovarti posto.

Ecco! Mettiti pure lì

tra la rabbia inespressa e il dolore perenne.

Fa' pure come fossi a casa tua.

 

A.

Cielo notturno

A me

23 Dicembre 2022

A me, che ho sofferto tanto.

A me che non ho smesso di provarci.

A me che non mi sento mai capita.

A me che ho sempre desiderato essere diversa… per non sentirmi sbagliata.

Che mi hanno giudicata aspramente.

Che mi hanno ferita, disprezzata, ingannata.

 

Ai miei silenzi con il cuore stretto.

Al mio allontanarmi senza far rumore.

Al mio fingere di esser sorda, cieca, muta, stupida…

 

A me che parlo con gli alberi, che guardo la luna e sorrido.

Che per respirare devo guardare il cielo.

 

Che io possa non sbagliare più con chi condividerlo, questo cielo.

​

E che io possa rimanere sempre fedele a ciò che sento.

​

A.

Spiaggia al tramonto

Togliere

05 Aprile 2024

Passiamo la vita a cercare di aggiungere quando in realtà ciò che dobbiamo fare è togliere.

​

Le maschere.

Le armature.

E tutti quei meccanismi di difesa che mettiamo in atto.

​

La storia che ci raccontiamo e il copione che continuiamo a seguire in modo impeccabile anche se fa male, anche se abbiamo visto che non ci porta da nessuna parte e sappiamo benissimo come va a finire.

​

Le troppe spiegazioni che diamo per non essere fraintesi o mal giudicati.

La verità è che se qualcuno vuole giudicarti male lo farà a prescindere.

​

Le persone che ci fanno stare male.

E' incredibile quanto tempo passiamo a rincorrere persone che non ci apprezzano.

​

Togliere.

​

Non fatevi ingannare dalla paura di rimanere soli. Non lo sarete mai come adesso.

E non abbiate paura di scoprire il vuoto dentro di voi, perché solo così potrete conoscere voi stessi e scoprire come davvero desiderate riempirlo.

​

Togliere la paura è l'inizio.

Essere voi stessi farà tutto il resto.

​

A.

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Nessuna colpa

23 Aprile 2024

Non vi è colpa nel provare dolore.

Non vi è colpa nel sentirsi feriti.

Non vi è colpa nella sofferenza.

 

Smetti di sentirti in colpa.

Accogli ciò che senti e fatti una carezza anche per chi non è stato in grado di farlo.

​

A.

Progetti statistici

Accettare

30 Aprile 2024

Ciò che non è stato non avrebbe potuto essere nient'altro.

Non serve arrovellarsi e chiedersi perché.

Dovremmo semplicemente imparare ad accettare

che esistono gli imprevisti,

gli imbecilli

e gli stronzi.

​

A.

Tramonto in Toscana

Liberi

04 Maggio 2024

E la cosa più difficile da fare  non è perdonare chi ci ha fatto del male

ma perdonare noi stessi

per aver lasciato che ce ne facessero.

​

Per esseri rimasti dove non venivamo apprezzati,

dove non venivamo rispettati,

per essere rimasti dove stavamo male.

​

Per i nostri silenzi di fronte ai soprusi,

per tutte le volte che abbiamo ingoiato il veleno della nostra rabbia e del nostro dolore

anziché permetterci di sentirlo, di viverlo, di gridare , di non accettare, di dire basta. 


Ce lo dobbiamo.
Questo perdono.

​

Adesso siamo liberi

da chi ci ha fatto del male,

siamo liberi da chi vorrà farcene.

Siamo liberi da noi stessi.

​

A.

La scuola è fuori

Il tema delle elementari

13 Giugno 2024

Era l'anno 2005. L'anno del diploma se non sbaglio.
Ricordo che la professoressa ci aveva dato un tema da fare sulla pace. Ero indignata. Che banalità. Io che amavo scrivere e che "sarei diventata scrittrice" mi dovevo piegare a scrivere un tema su un argomento così scontato! 
Assurdo! 
Tanti anni di scuola per ritrovarsi alla fine del liceo a fare un tema che si faceva alle elementari. 

​

Perché già alle elementari sai che la guerra è ''obsoleta'', che la pace è ''scontata''. 
Guerra NO. Pace SÍ. Punto.
Già alle elementari hai studiato Prima e Seconda Guerra Mondiale. 
Già alle elementari sai chi era Hitler, conosci la parola olocausto e sai cosa può accadere schiacciando un semplice pulsante.
Già alle elementari hai perso un pezzo di quella fresca ingenuità in nome di una consapevolezza necessaria.
Non ne parli con gli amici, ti limiti a giocare e a odiare i compiti ma già alle elementari SAI!

​

E invece no. 
Mi tocca vedere, a 38 anni compiuti, che ancora c'è gente che taglia la testa ai bambini e brucia persone vive mentre dormono. E i bombardamenti...ancora quelli. Quelli di cui leggevo da piccola nei romanzi storici.

​

Non ho capito, e mi rivolgo agli ambientalisti, davvero vi preoccupa così tanto la sopravvivenza della razza umana?

​

A.

Folla

Sono le persone

30 Giugno 2024

Non è la vita che ti indurisce.
Sono le persone.
Che ti fanno passare la voglia.
Che ti fanno perdere l'entusiasmo.
Che ti fanno perdere la fiducia.
Sono le persone che ti fanno sentire inadeguato.
Che ti fanno dubitare di te stesso.
Che ledono la tua autostima.
Non è la vita.

E ci vuole tanto coraggio ad andare la fuori e tuffarsi nel fiume umano.
E ci vuole tanta forza a non rimanerne inghiottiti. 
A mantenere viva la scintilla ancestrale che ti brucia dentro.

​

A.

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